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Perché intraprendere la specializzazione in Pediatria

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Perché scegliere la specializzazione in Pediatria? Perché non farlo?
Quali sono le ragioni, gli stimoli, quali gli ostacoli o le barriere che potrebbero esserci nella scelta della specializzazione in Pediatria.
In questa intervista al Professor Ferrara Professore Ordinario di Pediatria Generale e Specialistica presso l’Università Campus-Biomedico di Roma, parliamo delle motivazioni che potrebbero spingere un giovane medico a scegliere la specializzazione in Pediatria.

Intervista al Prof. Pietro Ferrara, Professore Ordinario di Pediatria Generale e Specialistica- Università Campus Bio-Medico di Roma

 

1. Perché consiglierebbe ad un medico in formazione specialistica di scegliere Pediatria?2. Perché NON consiglierebbe ad un medico in formazione specialistica di scegliere Pediatria?
E’ bello seguire il paziente in un frame temporale che va dal bambino all’adolescente e Pediatria offre opportunità che altre specialità non danno.E’ tra i percorsi più lunghi visto con cinque anni di specialità, rispetto ad altri che durano meno, e bisogna essere pronti a forti impatti emotivi.
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3. Che peso può avere il percorso di studio in questa scelta? 4. Pediatria è tra le specializzazioni più ambite, perché secondo lei?
E’corretto pensare alle materie che sono piaciute maggiormente e che han dato risultati migliori? Essendo la pediatria una medicina internistica, tutte le materie sono utili per poter dare un approccio globale al bambino/adolescete e alla famiglia.C’è il rapporto con i bambini, pazienti che danno gioia e purezza e poi l’opportunità di scegliere tra molte possibilità lavorative sul territorio.
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5. Quali sono gli scogli maggiori che potrebbe trovarsi ad affrontare un candidato che sceglie di intraprendere questo percorso?6. Quanto pesa nella scelta della specializzazione la maggior possibilità di trovare un impiego rapidamente?
Non sono tanti, ma deve sapere affrontare un specilsitica lunga e un forte impatto emotivo di fronte alla sofferenza di un bambino.Oggi è abbastanza semplice per ogni branca della medicina, ma in pediatria si prevede che entro i prossimi 7 anni mancheranno quasi 3.500 pediatri.
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7. Che peso si sente di dare alla “vocazione” personale?8. E’ importante essere pronti ad aver a che fare con i bambini e coi i loro genitori?
Chi sceglie medicina ha una vocazione di partenza, ma per scegliere pediatria servono persone con la passione e l’empatia per i bambini.E’ fondamentale saper parlare il linguaggio dei bambini, dimenticando quello medico, e riuscire a rapportarsi con disagio e angoscia dei genitori.
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9. E’ importate/essenziale avere un buon controllo emotivo?10. Quando scegliere se lavorare in ambulatorio e quando in ospedale?
Certo, serve controllo emotivo adeguato verso segnali dati dal corpo più che dalla parola e verso sofferenze evidenti come nei casi di oncoematologia.La scelta del posto dove lavorare è personale, sono due mondi molto diversi, in ospedale, ad esempio, si lavora in team, in ambulatorio in autonomia.
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11. Cosa si sente di dire ai candidati che cominciano questo percorso di specializzazione?  
 
Che avete scelto benissimo! Quando il bambino guarisce o si attenua la sua sofferenza i sorrisi restituiti ripagano tutto l’ impegno e la fatica. 
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